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"Matteo Greco è poeta popolare e come ogni poeta che arriva da un popolo e a esso torna, trascina con sé molte cose, molti racconti, molte voci. Leopardi consigliava di ascoltare i canti popolari per scrivere davvero nella nostra lingua, Greco lo fa e in questo suo ennesimo libro di canto e di amore si avverte più estremo e vibrante - ma sempre con la felicità di una viva comunicazione - lo scontro con la cagna morte, con la tentazione dell'oblio. Più feroce è la contesa, come è giusto che sia nella maturità, tra la morte e l'amore. Visioni domestiche e cosmiche, attraversamenti di fantasmi in sguardi consueti, rari ma violentissimi scoppi di ira, e tensione nelle carezze (anche di quelle del linguaggio) segnano questa raccolta di belle poesie che sanno di aria, di coraggio, di lotta. Lontane dalle piccole prove di scrittura di troppi poeti libreschi, queste parole conducono, con la testimonianza della grazia di una vita impegnata, lungo i disegni del dolore del lavoro e dell'amore. E comunicano con sicuro valore poetico un senso alto del nostro comune destino umano". (Davide Rondoni)